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    La campagna oceanografica INVAS_2012 si è svolta sulla piattaforma adriatica centrale, sul margine settentrionale della depressione meso-adriatica, e sulla la piattaforma antistante il Golfo di Manfredonia. Lo scopo è stato quello di investigare, mediante un approccio multidisciplinare, le strutture sottosuperficiali collegate alla presenza d’incisioni fluviali formate nell’ultimo ciclo glacio-eustatico. In particolare, studiando i sistemi di valli incise adriatiche si cercherà di discriminare tra i due fattori fondamentali che ne determinano l’origine e le fasi di riempimento: il cambiamento del livello di base e le variazioni di portata legate al ciclo idrologico.

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    Durante la crociera SETE 2006 (SEdimentation and TEctonics) è stata indagata l'area di scarpata continentale compresa tra l'offshore di Monopoli e il promontorio del Gargano (sud Adriatico). Gli obiettivi principali sono stati: - definire la dinamica dei processi erosivi e di cedimento massivo legati alle sequenze deposizionali che progradano lungo il ​​pendio; - comprendere l'interazione tra la dinamica sedimentaria e la struttura tettonica che interessa la piattaforma e la scarpata dell'Adriatico meridionale; - comprendere la distribuzione e la variabilità laterale del sistema di pieghe e faglie lungo l'area di deformazione, nota come faglia di Gondola; - definire la morfologia delle aree interessate da frane sottomarine e la morfologia del Canyon di Bari (principale canyon sottomarino adriatico); - rilevare e studiare diverse aree interessate da caratteristiche deposizionali di onde sedimentarie e correnti di fondo (tipicamente con direzione di crescita verso la piattaforma continentale); - studiare il Canyon di Bari e la relazione tra la fase erosiva e l'avanzamento dalla piattaforma continentale; - campionare coralli (vivi e subfossili) in canyon e in aree di versante interessate da correnti di fondo; - raccogliere carote attraverso sequenze stratigrafiche idonee a studiare l'evoluzione paleoclimatica e paleoceanografica del mare Adriatico.

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    Crociera oceanografica a bordo della nave da ricerca URANIA nell'ambito del Progetto CoCoNet per mappare il paesaggio sottomarino al largo del Montenegro. Lo scopo dell'indagine era mappare gli habitat bentonici della piattaforma e della scarpata continenatale, con un focus sui coralli profondi.

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    La campagna oceanografica COCOMAP13 ha lo scopo di estendere la mappatura batimetrica nella porzione sud orientale del bacino Adriatico e quindi di individuare i principali lineamenti geomorfologici e le caratteristiche litologiche e sedimentologiche che condizionano l'esistenza di ecosistemi marini profondi. Inoltre, si intende investigare nuovi siti in cui è stata documentata l'esistenza di ecosistemi corallini di profondità e di ottenere informazioni dettagliate sulla possibile connessione di questi ecosistemi di profondità con quelli di piattaforma verificando l'esistenza di biocostruzioni mediante campionature e mappatura di dettaglio. La campagna fa parte delle del Programma dell'Unione Europea nel Settimo Quadro denominato "COCONET" (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas (from the shore to the high and deep sea), coupled with sea-based wind energy potential) finalizzato a identificare reti di aree marine protette e possibili siti di installazione di impianti eolici.

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    Nel Mare Mediterraneo le misure di rumore sottomarino e la valutazione del suo impatto sulle risorse biologiche sono tutt'ora molto limitate sia nello spazio che nel tempo. L'obiettivo principale del progetto è di creare una cooperazione trasfrontaliera dal tpunto di vista tecnico, scientifico e istituzionale tra Italia e Croazia in mare Adriatico Settentrionale per affrontare insieme il problema di caratterizzare l'impatto del rumore ambientale sottomarino sulla fauna marina e in generale sull'ecosistema a scala di bacino. Per assicurare una protezione efficiente della biodiversità amrina e per promuovere un uso sostenibile degli ecosistemi costieri e marini e le relative risorse, si intende: 1) mettere insieme tutti gli esperti e tutti i portatori di itneresse che lavorano nell'ambito del rumore sottomarino e nella caratterizzazione del panorama sonoro subacqueo all'interno del programma Interreg Italia- Croazia nel Mare Adriatico Settentrionale, ovvero in un area estrememante impattata da un traffico marittimo in aumento, dal turismo e dallo sfruttamento delel risorse naturali; 2) utilizzare le più recenti tencologie e metodologie sviluppate finora (come ad esempio il progetto Life Plus BIAS per il Mar Baltico), tranferirle e adattarle alle prprietà ambientali specifiche del Nord Adriatico; 3) sviluppare delle politiche comuni per gestione e la mitigazione per rafforzarre la pianificazione spaziale marittima e la protezione delle risorse marine. Programma: INTERREG Italy-Croatia Acronimo: SOUNDSCAPE Durata: 01/01/2019 – 30/06/2021 Contributo EU: € 1.824.134 Budget ISMAR: € 605.136 Partnership: 1. Institute of Oceanography and Fisheries (IOF-Croatia) 2. CNR-ISMAR 3. Blue World Institute of Marine Research and Conservation (BWI-Croazia) 4. Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA FVG-Italia) 5. Fondazione Cetacea Onlus (Italia) 6. Regione Marche 7. Croatian Agency for the Environment and Nature (CAEN-Croatia) 8. Teaching Insitute for Public Health, Primoje-Gorski Kotar County (TIPH-Craotia)

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    Geoportal implemented in the framework of the IDEM project (Implementation of the MSFD to the Deep Mediterranean Sea)

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    La campagna oceanografica GEO-CAL2014 prevede l’acquisizione di dati multi-disciplinari in prossimità delle Isole Pontine e nell'area di mare compresa tra la Calabria occidentale e le isole Eolie, in particolare al largo del promontorio di Capo Vaticano, nel Golfo di S. Eufemia e nell’area di Panarea. Zona1: include un alto morfo-strutturale (MS-High) al largo del promontorio di Capo Vaticano, la cui origine è ancora molto dibattuta. Include anche la piattaforma continentale del Golfo di S. Eufemia, dove sono presenti numerosi piccoli alti morfologici sui quali proliferano ricche biocenosi a coralli. Zona2: rappresentata dall’area circostante Panarea. E’ stata effettuate la misura diretta dei flussi di fondo con Camera Bentica Automatica, che è stata posizionata in due crateri ai bordi orientale e occidentale di una depressione nella parte nord dell’area, gia' noti per attività idrotermale. Zona3: zona a N e NE delle Isole Pontine, dove un recente survey geofisico ha messo in luce elementi che lasciano ipotizzare la presenza di un apparato vulcanico.

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    La complessità deposizionale e morfologica del margina meridionale del mar Adriatico (SAM) riflette l'attività delle correnti di fondo che portano ad aree di maggiore accumulo ed erosione focalizzata. L'attività delle correnti di fondo a sua volta può favorire l'instabilità dei pendii controllando la generazione di strati potenzialmente deboli o minando i settori dei pendii attraverso processi di erosione. D'altra parte, le correnti di fondo colpiscono il fondale marino nelle aree colpite da cedimenti, controllando o impedendo la deposizione di depositi più giovani sopra le frane, influenzando direttamente gli ecosistemi marini profondi. Lo scopo della crociera oceanografica SASSI08 era la definizione del percorso dell'acqua densa (NAdDW) attraverso la piattaforma esterna dell'Adriatico meridionale e la definizione dell'impatto delle acque che interessano il fondo sul versante inferiore e sul fondo del bacino con particolare riferimento alle aree di confinamento morfologico dei flussi. Inoltre, la crociera di campionamento ha contribuito a migliorare la nostra definizione della variabilità degli ecosistemi della scarpata lungo questo margine. Sia le caratteristiche sedimentologiche che gli ecosistemi del fondo marino sono fortemente influenzati dall'impatto delle acque dense della piattaforma che scendono a cascata in tutta l'area.

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    L'obiettivo della campagna oceanografica SAND15 è la ricerca di depositi sabbiosi relitti sulla piattaforma continentale del settore ionico ed adriatico della Regione Puglia da utilizzare per il ripascimento artificiale delle spiagge in erosione del litorale pugliese, nell’ambito del servizio finanziato dall’Autorità di Bacino della Puglia. In Italia molti siti stanno utilizzando tecniche di ripascimento artificiale dei litorali come strategie di difesa, per compensare il deficit del bilancio sedimentario causa dell’erosione costiera. In questa prospettiva la soluzione più idonea è la coltivazione mineraria di depositi sabbiosi relitti presenti sulle piattaforme continentali. Questi infatti per le grandi cubature, la similitudine mineralogica e tessiturale rispetto al sedimento dei litorali da ricostruire e la mancanza di utilizzi alternativi, rappresentano gli unici giacimenti che permettono interventi massicci di ripascimento, gli unici in grado di modificare sensibilmente l’assetto erosivo/deposizionale di interi comparti litorali.

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    Collaborazione istituzionale tra il Ministero dell’Ambiente Direzione per la Protezione della Natura e del Mare ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (CNR-DTA) per la realizzazione congiunta di azioni finalizzate alla realizzazione degli obiettivi previsti dalla Direttiva Sulla Strategia Marina. L’art. 11 della Direttiva 2008/56/CE (Marine Strategy Framework Directive - MSFD) richiede agli Stati membri di elaborare ed attuare dei programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ecologico delle acque marine, in funzione dei traguardi ambientali (target) definiti ai sensi dell’art. 10, allo scopo di raggiungere o mantenere il buono stato ambientale (Good Environmental Status - GES) degli ecosistemi marini.