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RITMARE è uno dei Progetti Bandiera del Programma Nazionale della Ricerca finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca RITMARE è il principale Progetto di Ricerca nazionale sul mare per il quinquennio 2012-2016 e prevede un finanziamento MIUR di 250 milioni di euro. E' coordinato dal CNR e riunisce in uno sforzo integrato la comunità scientifica italiana coinvolta in attività di ricerca su temi marini e marittimi, oltre ad una significativa rappresentanza degli operatori privati del settore La direzione di RITMARE è stata affidata dal CNR al dott. Fabio Trincardi RITMARE è articolato in 7 sottoprogetti: -Tecnologie Marittime -Tecnologie per la Pesca Sostenibile -Pianificazione dello Spazio Marittimo nella Fascia Costiera -Pianificazione dell’Ambiente Marino Profondo e di Mare Aperto -Sistema Osservativo dell’Ambiente Marino Mediterraneo -Strutture di Ricerca, Formazione e Divulgazione -Infrastruttura interoperabile per la Rete Osservativa e i dati marini contribuisce a formare una nuova generazione di ricercatori, anche tramite il finanziamento di progetti innovativi selezionati attraverso bandi a chiamata rafforza la presenza strategica della ricerca italiana in ambito europeo e mediterraneo promuove la costituzione di un forum permanente fra ricercatori, Amministratori e portatori di interesse pubblici e privati, con l’obiettivo di favorire l’integrazione e il trasferimento dei risultati dell’attività di ricerca e porre così la conoscenza alla base e al servizio di strategie e scelte gestionali
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Il progetto MAGIC è finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile italiano per la produzione di un database batimetrico come riferimento per l'elaborazione delle mappe (scala 1:50.000) dei rischi geologici a livello dei fondali marini. Nel corso della sua durata di 5 anni (2007-2012), Magic consentirà l'acquisizione di batimetria multibeam ad alta risoluzione lungo i margini continentali italiani e coinvolgerà tutta la comunità scientifica attualmente attiva nel campo della Geologia Marina deii principali Centri di ricerca italiani e Università. Più di 70.000 miglia nautiche di dati multibeam verranno analizzati (di cui ca. 60,000 verranno acquisite nel corso del progetto), permettendo il confronto delle caratteristiche geologiche prodotte da processi sedimentari e tettonici (bocche vulcaniche, faglie attive, l'attività di canyon sottomarini, la migrazione bedform, infiltrazioni di gas, fuga di liquidi, l'erosione del pendio e frane). L'obiettivo principale di Magic è di fornire al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale una precisa rappresentazione della geologia superficiale e dei rischi geologici connessi delle zone più sensibili e soggette a rischio. Questo obiettivo sarà raggiunto con l'acquisizione completa di dati multibeam e producendo mappe interpretative dei margini continentali tra -50 e -600 m di profondità della colonna d'acqua. Queste mappe formeranno la "Carta degli elementi dei rischi geologici dei mari italiani", composto di 72 fogli di mappa in scala 1:50.000. Un obiettivo a lungo termine di Magic è di produrre dati che possono essere utilizzati per una vasta gamma di ricerca e di gestione.
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La distribuzione delle biocostruzioni lungo le coste della Puglia è conosciuta soltanto per alcuni tratti, con particolare riferimento al coralligeno, ma non è disponibile una cartografia georeferenziata aggiornata a scala regionale e, soprattutto, non è noto lo stato di conservazione delle “Scogliere” per la maggior parte della regione. In considerazione della continua crescita di pressioni antropiche, spesso interagenti, risulta altresì indispensabile l’implementazione di adeguate misure di conoscenza e di gestione finalizzate alla conservazione degli ecosistemi e dall’uso sostenibile delle risorse naturali in accordo con le Direttive Europee. In questo contesto in Puglia, nasce il progetto Biomap, che mira a dare un valido contributo alla rivisitazione dei SIC già esistenti e con la finalità di verificare e analizzare la presenza di “Scogliere” in vista della considerazione di questo habitat ai fini dell’attuazione della Direttiva sopra citata.
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Collaborazione istituzionale tra il Ministero dell’Ambiente Direzione per la Protezione della Natura e del Mare ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (CNR-DTA) per la realizzazione congiunta di azioni finalizzate alla realizzazione degli obiettivi previsti dalla Direttiva Sulla Strategia Marina. L’art. 11 della Direttiva 2008/56/CE (Marine Strategy Framework Directive - MSFD) richiede agli Stati membri di elaborare ed attuare dei programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ecologico delle acque marine, in funzione dei traguardi ambientali (target) definiti ai sensi dell’art. 10, allo scopo di raggiungere o mantenere il buono stato ambientale (Good Environmental Status - GES) degli ecosistemi marini.
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Il FEAMP mira a realizzare una “pianificazione dello spazio marittimo” come previsto dalla direttiva n. 2014/89/UE, per promuovere lo sviluppo sostenibile delle economie marittime, la cosiddetta Economia Blu. Per questo scopo tutti i maggiori Enti Pubblici di Ricerca e Università della Campania da un anno stanno mettendo a disposizione le proprie conoscenze sull’ambiente costiero e marino per produrre una visione sintetica sui vincoli d’uso, il funzionamento degli ecosistemi, le concessioni d’uso turistiche e militari, le rotte di navigazione, l’idoneità ad attività antropiche in base alle caratteristiche ecologiche, la salubrità delle risorse naturali e dell’ambiente per attività di maricoltura. La sostenibilità, infatti, si basa su una conoscenza olistica e approfondita della risorsa mare e delle implicazioni economiche dei suoi usi. Gli scopi ed i vantaggi della pianificazione dello spazio marino e marittimo sono molteplici: limitare i conflitti tra i vari settori e creare sinergie tra le attività, incoraggiare gli investimenti con norme più chiare, incrementare la cooperazione transfrontaliera tra i paesi dell’UE per sviluppare reti energetiche, rotte di navigazione, condotte, cavi sottomarini e altre attività, ma anche per sviluppare reti di aree protette, proteggere l’ambiente individuando precocemente gli impatti e le opportunità per un uso consapevole dello spazio. Il 2021 è il termine per l’istituzione dei piani di gestione. Per questo scopo tutti i maggiori Enti Pubblici di Ricerca e Università della Campania da un anno stanno mettendo a disposizione le proprie conoscenze sull’ambiente costiero e marino per produrre una visione sintetica sui vincoli d’uso, il funzionamento degli ecosistemi, le concessioni d’uso turistiche e militari, le rotte di navigazione, l’idoneità ad attività antropiche in base alle caratteristiche ecologiche, la salubrità delle risorse naturali e dell’ambiente per attività di maricoltura. La sostenibilità, infatti, si basa su una conoscenza olistica e approfondita della risorsa mare e delle implicazioni economiche dei suoi usi.