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    Rilievo batimetrico tramite EM302 durante la campagna oceanografica a bordo della Nave Alliance in Mar Tirreno Mar Ligure dal 26/09/2017 al 30/09/2017 per rilievo oceanografico / idrologico “MREA 17” con deploy del ASV-Wave-glider (Regione Toscana) e monitoraggio parametri ambientali e correntometrici nell'ambito del progetto LOGMEC il quale prevedeva: - una prima fase di misurazioni con sonda CTD e ADCP nel Tirreno Settentrionale e Centrale, con personale dell’Istituto in T.I.; - rilievo idrografico, volto a un mooring al largo di Marina di Carrara; - messa a mare e recupero di un drifter con perso- nale del Lamma Toscana in T.I.; - misurazioni CTD e ADCP con personale del CMCC e CNR in T.I. al largo di Marina di Carrara.

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    La campagna ARCADIA (MaGIC Project) è finalizzata all'acquisizione di dati ecometrici multi fascio nei due fogli dell’ Adriatico meridionale di competenza ISMAR: Foglio Monopoli (Foglio 52) e Foglio Brindisi (Foglio 51). MaGIC è un progetto finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile per l’acquisizione di dati morfobatimetrici ad alta risoluzione lungo settori di costa italiani. A tal fine è prevista la realizzazione della Carta degli Elementi di Pericolosità dei Fondali Marini Italiani, costituita da 72 Fogli a scala 1:50.000, di cui 19 di competenza ISMAR-CNR UOS Bologna. Per ciascun foglio sono previste quattro carte tematiche, esse servono a mettere in risalto aspetti diversi della pericolosità geologica e le differenti scale a cui essa può essere investigata e rappresentata.

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    Le attivita' di ricerca si sono concentrate nelle acque dell’Adriatico settentrionale dove la campagna oceanografica ASCI14 ha acquisito nuovi dati per tre distinti progetti di ricerca che vertono sulla stessa area: la piattaforma nord adriatica. I temi scientifici dei tre progetti sono di seguito elencati. Progetto A: Ricerca di depositi sabbiosi in piattaforma. La caratterizzazione, la mappatura e la messa a punto di una metodologia di indagine e di potenziale utilizzo della porzione sabbiosa dei depositi fluviali sommersi, renderà possibile il completamento del budget della risorsa sabbia in piattaforma e la definizione dei problemi tecnici al possibile sfruttamento di questi depositi. Progetto B: Verifica dell'applicabilita' del geodatabase dei depositi sabbiosi presenti sulla piattaforma al largo della regione Emilia Romagna, come strumento per lo sfruttamento dei giacimenti sabbiosi sommersi. Progetto C: Studio delle variazioni eustatiche e della subsidenza in Alto Adriatico negli ultimi 130.000 anni attraverso indicatori geomorfologici, stratigrafici e geoarcheologici.

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    La campagna oceanografica COCOMAP14 ha lo scopo di estendere la mappatura batimetrica acquisita durante la campagna COCOMAP13 nella porzione sud orientale del bacino Adriatico e quindi di individuare i principali lineamenti geomorfologici e le caratteristiche litologiche e sedimentologiche che condizionano l'esistenza di ecosistemi marini profondi. Inoltre, si intende investigare nuovi siti in cui è stata documentata l'esistenza di ecosistemi corallini di profondità e di ottenere informazioni dettagliate sulla possibile connessione di questi ecosistemi di profondità con quelli di piattaforma verificando l'esistenza di biocostruzioni mediante campionature e mappatura di dettaglio. La campagna fa parte delle del Programma dell'Unione Europea nel Settimo Quadro denominato "COCONET" (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas (from the shore to the high and deep sea), coupled with sea-based wind energy potential). La regione marina adriatico-ionica è stata individuata per un progetto pilota focalizzato allo studio delle comunità bentoniche marine da litorali a batiali finalizzato alla comprensione delle relazioni intercorrenti fra gli organismi delle Aree Marine Protette selezionate.

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    La campagna oceanografica COCOMAP13 ha lo scopo di estendere la mappatura batimetrica nella porzione sud orientale del bacino Adriatico e quindi di individuare i principali lineamenti geomorfologici e le caratteristiche litologiche e sedimentologiche che condizionano l'esistenza di ecosistemi marini profondi. Inoltre, si intende investigare nuovi siti in cui è stata documentata l'esistenza di ecosistemi corallini di profondità e di ottenere informazioni dettagliate sulla possibile connessione di questi ecosistemi di profondità con quelli di piattaforma verificando l'esistenza di biocostruzioni mediante campionature e mappatura di dettaglio. La campagna fa parte delle del Programma dell'Unione Europea nel Settimo Quadro denominato "COCONET" (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas (from the shore to the high and deep sea), coupled with sea-based wind energy potential) finalizzato a identificare reti di aree marine protette e possibili siti di installazione di impianti eolici.

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    La crociera GECO (Greek and Eratosthenes COrals) è stata progettata per riconoscere la presenza di coralli in acque profonde nel Mediterraneo orientale, come contributo ai programmi ESF Euromargins Moundforce e EU Hermes (WP2: Deep Water Coral and Mounds). Sebbene lo scopo principale fosse la scoperta e la mappatura di siti corallini in acque profonde, GECO ha contribuito ad altri obiettivi Hermes, acquisendo dati relativi al WP1 (Open Slopes) e WP4 (Cold Seeps and Anoxic Environments) e campionando i bacini anossici Atalante e Urania (bacini anossici permanenti profondi) e i margini continentali tra Creta e Rodi. I campioni raccolti dalla parte più interna del bacino del Mediterraneo possono aiutare a gettare nuova luce sulle relazioni temporali, evolutive e genetiche esistenti con gli hotspots di corallo nel Mediterraneo e nell'adiacente Oceano Atlantico. La crociera ha anche contribuito alla valutazione delle comunità microbiche e della meiofauna che popolano il bacino anossico nel Mar Ionio meridionale e le scarpate continentali, nonché a una migliore conoscenza della biodiversità della zona batiale del Mediterraneo orientale.

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    Lo scopo della campagna oceanografica SAND16 è stato quello di studiare e caratterizzare le strutture marine profonde, in particolare i canyon lungo i margini continentali, sia da un punto di vista biologico che geologico. I dati raccolti servono a studiare e definire le seguenti tematiche: impatti antropici (marine litter), biodiversità di meiofauna, macrofauna e fauna microbica, seafloor integrity e interazioni tra gli organismi (reti trofiche), diversità procariotica, identificazione dei microrganismi mediante tecniche di Next Generation Sequencing (NGS), quantificazione e caratterizzazione delle microplastiche, studio dei biofilm microbici associati a tali microplastiche, studio della morfologia e delle strutture sedimentarie associate ai canyon e alle frane sottomarine lungo i margini continentali. Le aree di indagine sono state definite attorno ai canyon di Tricase, Crotone e Squillace e i campioni sono stati raccolti a monte dei canyon, in mezzo e al fondo e, come punti di controllo, nelle adiacenti aree esterne al sistema canyon. Durante la campagna siamo riusciti a raccogliere materiale sufficiente ad ottenere informazioni importanti su alcuni degli undici descrittori della marine strategy, e nello specifico: biodiversità, sea floor integrity, reti trofiche, marine litter. Inoltre sarà possibile studiare la diversità microbica, la presenza di microplastiche e i batteri ad esse associati. Il rilievo geofisico delle aree studiate è risultato fondamentale per la strategia di esplorazione delle aree selezionate e nella definizione dei punti di campionatura. I profili multibeam e chirp acquisiti vanno inoltre ad arricchire la conoscenza dei sistemi sedimentari associati ai margini continentali.

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    L’obiettivo principale della crociera CORSARO è stata la raccolta di dati biogeologici e idrologici dalla provincia corallina di acque profonde di Santa Maria di Leuca (SML) nel Mar Ionio. Inoltre, sono state esplorate alcune parti del margine meridionale del Mar Adriatico identificando nuovi siti di acque profonde, sebbene tutti premoderni. A SML e in Adriatico è stata raccolta una gran varietà di coralli bianchi vivi e morti (Lophelia, Madrepora, Desmophyllum e Caryophyllia). Questi materiali saranno funzionali a studi paleoceanografici basati sulla geochimica (isotopi stabili, elementi in tracce e minori). I coralli sono anche utili per valutare la connettività genetica degli attuali banchi di coralli del Mediterraneo, ma anche in una proiezione temporale attraverso l'applicazione della valutazione paleogenetica (basata su DNA degradato).

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    Durante la campagna oceanografica BARCA2007 è stata investigata l'area di scarpata continentale e bacino compresa tra il traverso di Bari e il Promontorio del Gargano (Adriatico Meridionale). I principali obiettivi sono stati: - Estensione della copertura multibeam e dei profili CHIRP lungo l'area della soglia di Pelagosa e del Dauno seamount per completare la mappatura di strutture tettoniche attive nell'area, definire l'estensione di depositi recenti di frana sottomarina e studiare la distribuzione di depositi fangosi da corrente di fondo; - Campionatura di dettaglio allo scopo di caratterizzare depositi da corrente di fondo nell'area d'interazione tra le LIW e le NAdDW, depositi di frana e da trasporto in massa evidenziati dai profili CHIRP, evoluzione del Canyon di Bari; - Raccolta di retini di plancton associati a misure CTD e campioni di fondo per caratterizzare le associazioni a foraminiferi viventi e la composizione isotopica delle specie comunemente usate nei lavori paleoclimatici.

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    La campagna oceanografica ARCO (Progetto Hermes) è stata organizzata dal CNR-ISMAR con l'obiettivo di identificare e mappare formazioni di corallo giallo (Dendrophyllia cornigera) fino a 1 m di altezza a profondità intermedie (ca 200 m) nella regione della Depressione Medio Adriatica (MAD). Durante ARCO, l'area nota per ospitare i coralli è stata prima mappata in dettaglio e rappresentata mediante batimetria multiswath, chirp e sonar a scansione laterale, rivelando le caratteristiche del fondale che sono state interpretate come potenziale presenza di corallo. Un'indagine ROV, tuttavia, non ha mostrato le formazioni di coralli Dendrophyllia che ci aspettavamo emergenti dalla zona fangosa che copre i rilievi topografici tra le depressioni maggiori. Invece, attraverso il campionamento del fondo (benna di grande volume, carotatore a gravità, ecc.) è stata raccolta una grande quantità di "coralli bianchi" morti. In questo sito sono state recuperate anche un certo numero di conchiglie del Pleistocene, comprese specie boreali infaunali come i bivalvi Panopea norvegica, Pseudamussium peslutrae e il gasteropode Buccinum humphreysianum insieme a strutture insolitamente grandi dell'ottocorallo Funiculina quadrangularis. In sostanza, questa regione del MAD sembra un paesaggio marino glaciale congelato nel tempo.